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L’olio di palma fa male? Non per l’Istituto Superiore di Sanità

lentepubblica.it • 2 Marzo 2016

olio palmaSul sito istituzionale del Ministero della Sanità è stato pubblicato il parere dell’Istituto Superiore della Sanità sulle conseguenze per la salute dell’utilizzo dell’olio di palma come ingrediente alimentare. Su richiesta del Ministero elaborato un parere sulle conseguenze per la salute dell’utilizzo dell’olio di palma come ingrediente alimentare.

 

La letteratura scientifica non riporta l’esistenza di componenti specifiche dell’olio di palma capaci di determinare effetti negativi sulla salute, ma riconduce questi ultimi al suo elevato contenuto di acidi grassi saturi rispetto ad altri grassi alimentari. Evidenze epidemiologiche attribuiscono infatti all’eccesso di acidi grassi saturi nella dieta effetti negativi sulla salute e, in particolare, un aumento del rischio di patologie cardio-vascolari.

 

L’impiego dell’olio di palma nei prodotti trasformati è spesso associato a quello di altri ingredienti (sia grassi di origine animale che grassi di origine vegetale) apportatori, come l’olio di palma, di acidi grassi saturi (soprattutto acido palmitico). La diversificazione delle produzioni alimentari interessate dall’uso dell’olio di palma non consente una stima quantitativa accurata dell’ assunzione di tale ingrediente, non essendo disponibili dati analitici ed informazioni di carattere quantitativo desumibili dall’etichettatura dei prodotti alimentari. Le norme sull’ etichettatura prevedono, infatti, l’indicazione degli ingredienti ma non delle loro quantità puntuali.

 

Uno studio recente (LIPOGAIN) è stato condotto in soggetti sani, giovani (20-38 anni), normopeso o in leggero sovrappeso (BMI 18-27 kg/m2) ai quali si è chiesto di seguire per 7 settimane la loro dieta abituale, di mantenere i soliti livelli di attività fisica e di consumare in aggiunta quotidianamente un certo numero di muffin preparati con olio di girasole o con olio di palma. Il consumo aggiuntivo di muffin determina un aumento ponderale in tutti e due i gruppi. Tuttavia i soggetti che consumano muffin preparati con olio di palma presentano un profilo lipoproteico più aterogeno, un raddoppiamento del grasso viscerale ed un significativo aumento del grasso epatico rispetto a quelli che mangiano muffin all’olio di girasole.

 

L’olio di palma è un ingrediente largamente impiegato nell’industria di trasformazione alimentare. Esso rappresenta una rilevante fonte di acidi grassi saturi, cui le evidenze scientifiche attribuiscono – quando in eccesso nella dieta – effetti negativi sulla salute, in particolare rispetto al rischio di patologie cardiovascolari. Oltre a quelli contenuti nell’olio di palma aggiunto agli alimenti durante la trasformazione industriale, acidi grassi saturi vengono assunti attraverso il consumo di molti alimenti non trasformati che li contengono naturalmente, come latte e derivati, uova e carne. Le stime dell’assunzione di acidi grassi saturi da prodotti alimentari confezionati potenzialmente contenenti olio di palma e da alimenti che forniscono naturalmente olio di palma sono state realizzate attraverso due scenari di consumo.

 

Per il testo completo del parere dell’ISS potete consultare il file in allegato.

 

 

Fonte: Ministero della Sanità
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